LUCE NOTTURNA
La notte avvolgeva il lago di montagna come un mantello scuro. Solo il fuoco da campo illuminava la piccola radura, la sua luce danzava tra gli alberi. OTTI sedeva lì davanti, gli occhi socchiusi, e girava lentamente il suo marshmallow sulla brace.
«Ancora un po’… dorato, ma non bruciato», mormorò soddisfatto.
All’improvviso il marshmallow scivolò dal bastoncino e rotolò nell’erba alta. «Ehi! Non scappare, piccolo viaggiatore notturno!» gridò OTTI saltando dietro di lui.
Calpestò tra gli abeti, si chinò qui, guardò là, ma presto l’oscurità lo inghiottì. Il fuoco era sparito, il lago pure. Gli alberi si stringevano attorno, ogni tronco sembrava uguale. Non riusciva nemmeno a vedere le sue stesse mani bianche davanti agli occhi.
«Oh no… dove sono finito?» sussurrò. Una sensazione di freddo gli strisciò tra le fibre.
Frugò nella sua tasca, rovistando in fretta. «Patatine… no. Borraccia… no. Ah!» Con aria trionfante tirò fuori una torcia che aveva comprato da OTTO’S poco prima dell’escursione. Con un clic, il fascio di luce squarciò la notte.
In lontananza rivide il bagliore caldo del fuoco da campo. «Eccoti!» esclamò OTTI sollevato. Riprese il cammino, inciampò quasi su una radice, ma si riprese in tempo. «Non con me, stavolta no!» rise.
Di ritorno sulla riva si lasciò cadere pesantemente sulla sua pietra, tirò fuori il pacchetto di marshmallow e sorrise:
«A volte un marshmallow perso può quasi farti smarrire la strada, ma con la lampada giusta ritrovi sempre la via.»
